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Con un turno di anticipo sulla fine del campionato, l’ Entella conquista una meritata salvezza in una stagione in cui la stessa, a dire il vero,  non è mai stata in discussione. Un campionato atipico segnato, dalla lunga sosta che  in quasi tutte le squadre ha lasciato qualche scoria, ma che i biancocelesti hanno saputo assorbire tutto sommato bene in virtù di una rosa buona per numeri e valori. Lineare il percorso degli uomini di Boscaglia che per tutto il campionato hanno avuto un solo reale periodo di crisi tra fine febbraio e inizio marzo coinciso con le due sconfitte interne consecutive, peraltro contro le due neopromosse, ed il pesante ko di Trapani.

Una salvezza che ha visto le sue fondamenta costruite solidamente al Comunale dove, tuttavia, non sono mancati passi falsi inattesi, ultimo quello contro il Perugia, ma tutto sommato un cammino, come detto, senza troppi sbalzi caratterizzato spesso da una certa sterilità offensiva che non ha permesso in molte partite di raccogliere quanto meritato. Questo in sintesi il bilancio della stagione che ha visto l’ Entella tornare in cadetteria ed ottenere, questa sera, il diritto di disputare la sua sesta stagione in un torneo che per Chiavari e per la nostra società, rappresenta certamente un motivo di orgoglio ben più forte dei soliti “mugugni” che accompagnano il cammino della squadra.

Il derby di Spezia era tutt’ altro che una partita facile, intanto perché gli uomini di Italiano hanno rappresentato una delle sorprese più liete di questo torneo e non per niente andranno a giocarsi i play off da favoriti. L’ Entella dopo il passo falso contro il Perugia doveva necessariamente sfoderare una prestazione che potesse garantire, nel caso, il punto necessario a chiudere anzitempo i conti con la classifica. Boscaglia cambiava la coppia d’ attacco con il ritorno da titolare di Manuel De Luca a far coppia con Morra. Anche in difesa il rientro di Coppolaro dopo la squalifica permetteva all’ ex De Col di tirare almeno inizialmente il fiato.

Partono subito bene i chiavaresi che per mezzora spaventano lo Spezia incapace di creare problemi a Contini. Morra chiama Scuffet alla paratona mentre Schenetti fa tutto bene si incunea in area ma sbaglia l’appoggio a rimorchio. Nel finale due fiammate dello Spezia con Bartolomei e Gyasi ma Contini è sempre attento. Cambia qualcosa nell’ intervallo Italiano costretto a rinunciare a Ragusa disegnando una squadra rinforzata sugli esterni con Di Gaudio che tiene in apprensione la retroguardia ospite. L’ Entella finisce per abbassarsi forse troppo ma non disdegna sortite offensive con Mazzitelli sempre tra i più attivi che scalda le mani a Scuffet dal limite.

Gudjhonsen ha una ghiotta occasione raccogliendo una respinta di Contini  su tiro di Di Gaudio ma la palla esce di poco a lato. Poli alza bandiera bianca per un problema muscolare, Coppolaro va a far coppia con Chiosa e De Col entra a limitare proprio Di Gaudio. La partita piano piano si spegne, soltanto Nzola mette i brividi a Contini colpendo a botta sicura da centro area ma mancando clamorosamente la porta. Nell’ ultimo quarto d’ ora vince la stanchezza con l’ Entella che ha l’ ultima chance con Rodriguez lanciato a tu per tu con Scuffet, ma anche lo spagnolo non inquadra la porta.

Finisce cosi con la festa contenuta in entrambi gli spogliatoi per i rispettivi traguardi raggiunti ma è una festa a metà. Il campionato post Covid ha dimostrato in maniera evidente che  non c è calcio senza tifosi, non esistono scudetti, promozioni, salvezze, festeggiate nel silenzio di uno stadio desolatamente vuoto. Proprio per questo tutti noi speriamo che da settembre si possa tornare alla normalità anche in questo senso ritrovando quei suoni e quei colori che nessun effetto speciale può sostituire.

                            marcobianchi