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Sono passati quasi 54 anni da quel 28 maggio 1967, una data magari per molti poco significativa, ma non per chi quel giorno era in campo. Allo stadio Comunale di Chiavari, infatti, si giocava l’ultima giornata di un campionato emozionante che, come spesso accadeva in quelle stagioni, regalava colpi di scena sino all’ultimo secondo. L’Entella aveva disputato un torneo abbastanza positivo. L’obiettivo della salvezza era stato centrato in anticipo, ma i biancocelesti non staccarono la spina restando estremamente concentrati fino alla fine. A giocarsi tanto, anzi, tantissimo, invece, erano proprio gli avversari di Nadalin e Compagni, ovvero il Monza. I brianzoli erano primi in classifica con una lunghezza di vantaggio sui cugini del Como. Ecco perchè, gli ospiti, quel giorno potevano solo vincere se volevano festeggiare la promozione in serie B nel Tigullio.

 

“Il Monza era una squadra molto forte”, ricorda Mario Pacciani, punto di riferimento imprescindibile dell’Entella 1966/1967, “Già nella gara d’andata i brianzoli mi fecero un’ottima impressione. A Monza si giocò sotto un vero diluvio, il campo era pesantissimo, ai limiti della regolarità. Ricordo 21 giocatori in grande difficoltà. 21 però, non 22. Si perchè nel Monza giocava un certo Claudio Sala e lui su quel campo danzava. Al ritorno noi eravamo tranquilli, salvi e contenti di quanto fatto in campionato, ma assolutamente non appagati. Ci tenevamo tanto a fare bella figura contro la squadra più forte del girone e a distanza di 54 anni penso di poter dire che il Monza ci sottovalutò. Arrivarono a Chiavari probabilmente pensando di trovare una squadra già in vacanza e invece, come sempre, vendemmo cara la pelle”. L’Entella partì fortissimo e già nei primi minuti fece capire agli avversari che per festeggiare la serie B al Comunale avrebbero dovuto fare la loro miglior partita.

 

“Segnammo due gol nei primi 24 minuti”, prosegue Pacciani, “Io sbloccai la partita, mentre la rete del raddoppio la realizzò Musiello. Ricordo il Monza un pò spaesato, quasi stupito dalla voglia che avevamo di fare risultato. L’Entella era questa, riusciva a caricarsi contro gli avversari prestigiosi e sopratutto al Comunale non eravamo nuovi a imprese simili. A fine primo tempo penso che il loro allenatore Radice si fece sentire perchè dagli spogliatoi uscì un’altra squadra. Mi ricordo che commettemmo un’ingenuità difensiva in avvio e loro rientrarono subito in partita, mentre il pari lo realizzarono a pochi secondi dal novantesimo. Alla fine con quel pareggio, anche se arrivato allo scadere, noi eravamo contenti perchè avevamo fatto bella figura contro la capolista. Il Monza, invece, arrivò a pari punti con il Como che se non sbaglio aveva vinto con il Rapallo. Fecero lo spareggio per salire in serie B e vinsero proprio i biancorossi”.

 

In quegli anni l’Entella era avvolta da tanto entusiasmo e riuscì a togliersi numerose soddisfazioni, anche al cospetto di piazze ben più rinomate e blasonate. “In tutti i miei anni di permanenza a Chiavari mi sono semrpe trovato davvero bene”, chiude Mario Pacciani, “Eravamo un gruppo di amici. Ci definivamo semi professionisti. Qualcuno,infatti, studiava, altri, lavoravano, ma ciò che ci univa era l’amore per il calcio e per i colori biancocelesti. La domenica in campo davamo tutto e penso che questo la gente di Chiavari lo apprezzasse. L’Entella mi è rimasta nel cuore, due anni fa ero a Marassi e vederla battere il Genoa è stata un’emozione grandissima. Sono stato al Comunale la sera del ritorno in serie B contro il Livorno e spero di poter tornare presto. A Chiavari ho lasciato un pezzo di cuore e tiferò sempre per l’Entella”.

 

Venerdì sera, con fischio d’inizio alle ore 19, dopo 54 anni dall’ultima volta, Entella e Monza torneranno a sfidarsi al Comunale, con stati d’animo differenti, ma con la stessa voglia di fare bene. Un pò come in quella domenica pomeriggio di fine maggio del 1967.