Anche oggi la squadra ha recitato il solito canovaccio, buon approccio e questo si era gia visto contro il Verona anche nella reazione finale, poi purtroppo come spesso successo ultimamente qualche distrazione di troppo compromette il risultato denunciando le difficoltà della squadra ad imporsi nel momento di difficoltà. E’ vero che anche ieri le assenze erano pesantissime perché comunque era fuori quasi mezza squadra ma sarebbe comunque riduttivo scaricare le colpe sugli assenti anche perché chi va in campo lo fa sempre al massimo delle proprie potenzialità come succede ogni giorno da sempre in ogni allenamento.
Ecco se c è un lato su cui non si può assolutamente avere nulla da eccepire è proprio la serietà di questo gruppo che con Breda prima e con Castorina adesso ha sempre lavorato con lo stesso impegno sia in presenza di risultati che soprattutto quando questi hanno iniziato a venire meno. Come detto precedentemente l’ insieme di tutte queste assenze, il momento sicuramente non positivo anche sotto il profilo della buona sorte e magari, anche inconsciamente, il raggiungimento del “bersaglio grosso” con largo anticipo hanno influito su questo finale di stagione che sembra non volerne sapere di invertire una tendenza troppo negativa per essere vera.
Oggi Castorina registrata anche la defezione di Caputo ha comunque schierato una squadra organizzata che per tutto il primo tempo ha concesso nulla al Novara palesando al tempo stesso le difficoltà a costruire azioni pericolose in attacco dove la generosità di Catellani e del solito Diaw non è bastata. I piemontesi non hanno fatto nulla di più con un paio di palloni pericolosi transitati nell’ area di Iacobucci ma con il portiere chiavarese praticamente inoperoso. Nel finale il primo episodio negativo con un pallone di quelli da spazzare che rimane in area attraverso una serie di rimpalli prima che Baraye scivolando lo lasci praticamente sui piedi di Sansone che da due passi non puo sbagliare.
La reazione biancoceleste è immediata e su corner Diaw gira bene di testa cogliendo una traversa simbolo del momento negativo biancoceleste. In apertura di ripresa in azione quasi fotocopia un pallone che non si riesce a spazzare dall’ area piccola viene calciato da Orlandi alle spalle di Iacobucci. Anche in questo caso non si può dire che la squadra non abbia comunque cercato di chiudere dignitosamente la partita.
Gli inserimenti voluti da Castorina di Sini e soprattutto Tremolada e Puntoriere danno maggior vivacità all’ Entella e un paio di incursioni di Baraye nel finale di partita salvano almeno la buona volontà dei biancocelesti che lasciano il Piola consapevoli che per restituire un minimo di positività a questa stagione è assolutamente necessario chiudere al meglio giovedi sera davanti al proprio pubblico, anche a quello più mugugnone, contro il Cittadella ultimi novanta minuti prima di proiettarsi verso la quarta stagione in serie B una prospettiva da stropicciare anche quegli occhi che sembrano ormai assuefatti ad una categoria che fino a qualche anno fa si seguiva solo in tv e che oggi invece si respira ad un passo da casa.
marcobianchi